Lasciamo il Kunene con l'intento di arrivare entro sera al Gate Est dell'Etosha National Park in modo da dedicare la giornata successiva al safari o come lo chiamano in Africa al "Big Game".
Il percorso odierno costeggia il confine con l'Angola in direzione Est, la strada dovrebbe essere tutta asfaltata e incontreremo sul tragitto ben 3 città abbastanza grosse per gli standard namibiani.
Il paesaggio è totalmente cambiato rispetto ai giorni precedenti. E' molto più verde ed in alcuni punti la strada attraversa una fitta boscaglia dandoci l'opportunità di avvistare alcuni splendidi animali quali giraffe, antilopi, facoceri e scimmie così come intere mandrie di mucche e di asini accompagnate dai loro pastori. Incontriamo frequentemente anche delle pozze d'acqua, più o meno grandi, che spiegano questa grande concentrazione di animali.
Anche le città che attraversiamo sono molto diverse dalle ordinate e pulite cittadine viste finora. L'immagine è quella tipica di un'Africa scombinata dove tutto si svolge a bordo strada, dai mercati a cielo aperto ad ogni tipo di attività artigianale e commerciale. La gente stessa è cambiata, si vedono moltissimi giovani uomini stazionare svogliatamente davanti ai bar con la birra in mano già di prima mattina.
In uno di questi sordidi locali, dove viene trasmessa musica leggera africana ad un volume pazzesco, abbiamo ordinato coca cola e aranciata sotto gli sguardi increduli e indagatori di loschi figuri accompagnati da donne, probabilmente prostitute.
Ci allontaniamo rapidamente da questi luoghi "di frontiera" rimpiangendo gli immensi spazi deserti del resto della Namibia dove tutte le persone incontrate, anche le più umili, sono sempre state estremamente corrette, educate, dignitose e felici di averci incontrato. Ancora una volta mi assale il dubbio che dove c'è di meno, tutto sommato si viva meglio.
Noto anche che nelle periferie di queste città stanno sorgendo numerosi capannoni, alcuni di enormi dimensioni, e spesso i cartelli posti all'esterno indicano chiaramente che trattasi di investimenti cinesi, sopratutto nel settore delle strade, delle costruzioni e delle infrastrutture in generale.
Nel pomeriggio raggiungiamo il nostro Lodge ubicato a pochi km dall'entrata del parco. E' una splendida struttura dotata di tutti i confort e servizi che per tanti giorni ci sono mancati. Dopo esserci dati da fare con il personale della reception per organizzare il safari per il giorno successivo, ci dedichiamo ad attività di lavanderia nel tentativo di renderci un tantino più presentabili.
Attendiamo poi l'ora di cena su una terrazza posta davanti ad una pozza privata dove vengono ad abbeverarsi numerosi animali che ci consentono di avere un'anteprima di ciò che vedremo il giorno successivo.
La cena preparata da un estroso chef amante della nouvelle cuisine, si presenta magnificamente agli occhi ed un po meno al palato ed è servita da uno stuolo imbarazzante di camerieri.
L'indomani la sveglia è alle 5 e dopo una frugale colazione partiamo col nostro autista a bordo di una land cruiser opportunamente attrezzata. C'è solo il tendalino per proteggerci dal sole ed è completamente aperta sui lati per poter ben vedere e fotografare gli animali.
Incontriamo subito una bella famiglia di giraffe con due piccoli. Più avanti scorgiamo un leone che però si allontana senza concederci il suo bel musone. Ci spostiamo per diversi km all'interno del vastissimo parco e avvistiamo gli immancabili impala, i kudu, gli orici, qualche facocero, degli struzzi, dei bufali in lontananza, ancora delle leonesse e un altro leone, le zebre e moltissimi uccelli multicolori. Il pezzo forte del safari però è stato rappresentato dal leopardo che ci dicono estremamente raro da avvistare, che per nostra fortuna è passato a non più di 10 metri dalla jeep.
Stranamente non vediamo elefanti nonostante incontriamo spesso degli escrementi freschi che ne estimoniano la presenza. Fortunatamente li avevamo già visti bene da vicino nei giorni precedenti pertanto possiamo dire di aver visto ben 4 dei 5 "Big Five". Il rinoceronte, così come il coccodrillo, ci dicono non essere presenti nel parco Etosha mentre vivono stabilmente in grande quantità nella regione del Caprivi, più ad Est, nei pressi delle Victoria Falls.
Il safari si conclude alle 11 e passiamo il resto della giornata a riorganizzare i bagagli, a controllare e lubrificare le catene delle moto e poi oziamo davanti alla pozza osservando ancora altri animali che si avvicendano per abbeverarsi.
La cena, sempre nel medesimo stile, propone però il Kingklip, un ottimo pesce sudafricano che già altre volte abbiamo potuto apprezzare e così dopo l'ultimo brindisi in compagnia ci ritiriamo nei nostri lussuosi e spaziosi chalet.